sabato 17 ottobre 2009

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Canta VASCO e accende l'emozione

In seimila al PalaRossini per la prima data dei quatto concerti in programma ad Ancona

Ancona - Quello di VASCO non è un concerto come gli altri. Si sa. Ma viverlo è un'altra cosa. “E' meglio viverla” lo dice anche lui. E quando il Blasco, si proprio lui, entra sul palco senti tutta l'emozione del concerto. Che diventa il terremoto del sussulto dei seimila del PalaRossini.
Alla prima delle 4 date anconetane, tutte sold out, VASCO si presenta davvero carico. Un mega palco, anche se siamo nella tournée dei palazzetti l'impatto è fortissimo, da stadio: un fondale di led, quattro gabbie che cariche di luci che calano a comando sulle teste di pubblico e musicisti, ed una pedana idraulica che si spinge fino al centro della struttura. Si comincia con Un gran bel film, alla quale seguono Cosa vuoi da me e Ieri ho sgozzato mio figlio, per continuare poi con La nostra relazione, ripescata addirittura da Cosa vuoi che sia una canzone... del '78, Ogni volta, Gli angeli e Domenica lunatica. Poi il Blasco annuncia la mia nuova canzone e parte 'Ad ogni costo', rifacimento di 'Creep' dei Radiohead, già conosciutissima e cantata da tutti. E' un VASCO decisamente rock quello della prima parte del concerto, con qualche intermezzo melodico: Delusa, Stupido hotel, Un senso, Deviazioni e Il mondo che vorrei.

Ma il bello deve ancora arrivare, momento clou del concerto: si abbassano le luci in scena e il rocker di Zocca si presenta solo, sulla pedana che raggiunge l'esatto centro dell'arena, con una chitarra acustica. Questo è un esperimento, spiega lui alla folla: "Voglio farvi vedere come nascono le mie canzoni".
L'attacco e su Sally, eseguita assolutamente unplugged. Da anni non vedevamo VASCO suonare la chitarra sul palco, da solo per giunta. Si continua sullo stesso tono ma in crescendo: subito dopo arriva Dillo alla luna, sull'esecuzione della quale si innesta un'altra chitarra acustica, per poi finire con Incredibile romantica suonata - sempre in chiave intimista - con l'apporto di tutta la band. Che come sempre è impeccabile, rocciosa, con i due chitarristi Maurizio Solieri e Stef Burns, Claudio Golinelli al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Andrea Innesto sax e cori, Matt Laug alla batteria, Frank Nemola alla tromba e Clara Moroni ai cori. Un sound decisamente internazionale, adatto a un pubblico europeo e una scaletta studiata su misura per il ritorno nei palazzi dello sport con un clima che mette insieme nello stesso tempo una dimensione teatrale e la forza di impatto cui ci ha abituato negli stadi. La parte più nuova è comunque quella finale che ci restituisce in qualche modo il VASCO delle origini e che, come da tradizione, conclude il concerto con un'irrinunciabile Albachiara.


Stasera, mercoledì 21 e giovedì 22 si replica.
Marco Chiatti

Fonte della notizia: corriereadriatico.it
Sito web: http://www.corriereadriatico.it



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