venerdì 1 maggio 2009

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Il concertone del primo maggio

Possiamo azzardare un bilancio? Folla enorme, molta più del solito, tutta sostanzialmente per VASCO. Era ovviamente inevitabile, la prima volta di VASCO gratis in piazza in quello che, anche senza di lui, è da molti anni il concerto gratuito più grande d’europa. Il coro pro-VASCO, che senza sosta sottolinea le esibizioni degli altri artisti è a lungo andare insopportabile, perchè sottolinea il disinteresse del pubblico per gli altri che vanno in scena.
Detto questo il concertone ha meno novità degli anni passati ma cose interessanti, comunque, ne abbiamo viste. Dai bravissimi Bud Spencer Blues Explosion ai Motel Connection, magari poca roba, ma almeno diversa e migliore di molta della musica che vediamo in tv (no, non sto parlando di X-Factor). E comunque il programma della parte serale del concerto è certamente ricca di grandi cose, da Caparezza agli Afterhours. En attendant...

C’è un limite a tutto e questo limite è stato superato da Sergio Castellitto che è riuscito a fare una cosa impossibile, urlare il testo di Imagine di John Lennon, parole che erano difficili urlare, anche se “recitate” sulla musica degli U2. Un crimine, francamente, perchè il senso comunitario della canzone diventa sloganistico.

Ma ecco gli Afterhours per nostra fortuna. La band di Manuel Agnelli vola altissimo, almeno una spanna sopra gli altri, sia in termini espressivi che compositivi. Dal vivo anche meglio che nei dischi, che spesso sono appesantiti dalla concettualità del progetto. Provate a sentire come stanno suonando “ballata per piccole iene”, un gioiello della musica italiana recente, e convertitevi.

Samuel intona “The power of love” dei Frankie Goes to Hollywood, un brano che avevamo sentito fare ai Subsonica a Roma, fa sempre un buon effetto, lui canta benissimo e rende attualissimo il pezzo rigorosamente “eighties”.
E poi arriva Cristiano Godano, dei Marlene Kuntz, band di lunga percorrenza, che assieme a Samuel affianca gli Afterhours per il brano più incompreso del festival di Sanremo, quello gioiello di “Il paese reale”, che finalmente Agnelli canta come deve... Sono momenti come questi che rendono il concertone un evento unico e imperdibile. Godano, Samuel e Agnelli che cantano insieme una delle più belle canzoni rock italiane degli ultimi anni. Perfetti.

Insomma, esiste una scena italiana, ormai in gran parte invecchiata, che merita il vosto supporto e la vostra stima, compreso Cristiano Godano e i suoi longevi Marlene Kuntz, che non hanno mai ceduto di un passo. Grandi desideri, musica che alle volte può essere ondivaga, ma diversa da tutta la melma musicale italiana che ci circonda e che è, quasi interamente, inascoltabile. E poi quel pizzico di nostalgia nel cantare “Impressioni di settembre” della Pfm, per un vecchietto come me, non ci sta male. Così come il finale, meravigliosamente politico e romantico di Shipbuilding di Robert Wyatt, cantata e suonata con rigore e convinzione, talmente bene che sembra avere senso anche il cappello di Manuel Agnelli.

Fonte della notizia: assante.blogautore.repubblica.it
Sito web: http://assante.blogautore.repubblica.it/



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