sabato 25 ottobre 2008

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Vasco, il cantante (vivo) da museo

Zocca come Memphis.
La città di VASCO ROSSI come quella di Elvis Presley, grazie a un museo: negli Usa l'esposizione di memorabilia dedicate al profeta del rock regge l'intera economia della zona, in Italia si sta creando un museo su VASCO ROSSI, con la differenza che qui il protagonista è ancora vivo e vegeto.
Blasco è nato in questo paese dell'appennino modenese e il museo, con annessa vendita di gadget, dovrebbe calamitare fans e turisti.
Si tratta del primo, grande museo italiano dedicato a un cantante vivente, quindi unico nel suo genere: un altro museo dovrebbe sorgere a Modena, all'interno del Futurshow Village. Sarà dedicato a Luciano Pavarotti, su iniziativa di Claudio Sabatini e Nicoletta Mantovani, ma il progetto è ancora nella fase ideativa e comunque sarà realizzato alla memoria.
VASCO ROSSI è invece al top della popolarità e sarà lui a inaugurare il "suo" museo, voluto dal comune con una delibera bipartisan. Tutte d'accordo le forze politiche: sarà allestito all'interno del costruendo teatro polivalente. E la macchina promozionale del comune dovrà fare da battistrada per pubblicizzarlo, non solo in Italia. "Saranno proposte fotografie inedite, le copertine dei dischi, lettere, manifesti, premi vinti", dice Carla Dallari, amica da una vita di VASCO ROSSI alla quale è stato affidato l'incarico dell'allestimento. "Il materiale è talmente vasto che il museo potrà continuamente aggiornarsi e cambiare aspetto".
Già arrivano a Zocca, ogni anno, migliaia di fans dell'artista per vedere la sua casa di nascita e vergare frasi d'ammirazione sui muri. Saranno, questi aficionados, lo zoccolo duro dei visitatori del museo, che potrebbe essere il primo di una serie dedicati ai big della canzone lungo la Penisola. Cremona potrebbe puntare su Mina, Milano su Adriano Celentano, Bologna su Gianni Morandi, e così via.
"La struttura, cioè il teatro e il museo, a fianco del comune", dice Carlo Leonelli, sindaco di Zocca, "costerà 440 mila euro, speriamo di inaugurarla prima della prossima estate". Il museo cercherà di attirare visitatori anche attraverso internet: la promozione, con l'indicazione del calendario delle iniziative, avverrà attraverso il sito del comune di Zocca: www.comune.zocca.mo.it.
Qui VASCO ROSSI nacque il 7 febbraio 1952 e nel 1965 vinse un concorso per ragazzi, l'Usignolo d'Oro, con la canzone "Come nelle fiabe". Poi con alcuni ragazzi di Zocca fondò le sue prime band, i Killer e i Little Boys. Nel 1977 il successo col primo 45 giri: "Jenny e Silvia". Sarà proprio la documentazione di questi esordi, che per lo più non compare nelle biografie, il piatto-forte del museo, dove sarà possibile acquistare tutto quanto si rifà all'artista, dalle magliette ai cd, dai libri agli occhiali. Il museo diventerà un formidabile strumento turistico per la piccola città appenninica, anche attraverso la rete. Un business per ristoranti, negozi, alberghi ma anche per la società che riscuote le royalty del cantante. VASCO ROSSI ha detto sì e sarà il suo regalo alla città natale, 4.800 abitanti, dove si è recato non molto tempo fa per ricevere la cittadinanza onoraria, intervenendo nel corso di un consiglio comunale straordinario. In quell'occasione nacque l'idea del museo. Sono occorsi i tempi burocratici del progetto, della sua approvazione e della costituzione dello staff coordinato da Dallari. Poi finalmente la posa della prima pietra e ora si contano le settimane per tagliare il nastro, con le forbici in mano alla rockstar.

Carlo Russo


Fonte della notizia: yahoo.it
Sito web: www.yahoo.it



venerdì 24 ottobre 2008

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Da oggi al cinema



giovedì 23 ottobre 2008

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Inedita versione di "E adesso che tocca a me"



martedì 21 ottobre 2008

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Albakiara, Vasco Rossi fa dimenticare Federico Moccia

Distribuito da Mikado, arriva nei cinema il prossimo 24 ottobre il teen movie noir di Stefano Salvati, con Raz Degan, Dario Bandiera, Alessandro Haber e Davide Rossi, Albakiara, diretto da Stefano Salvati.
Albakiara vuole raccontare i ragazzi di oggi partendo dalla celebre canzone di VASCO ROSSI e soprattutto smitizzando i ragazzi portati sul grande schermo da Federico Moccia e simili.
La protagonista Chiara (Laura Gigante) è un'adolescente apparentemente candida ma in realtà, come le sue coetanee, si diverte con canne (comprate dal bidello dalla scuola), ecstasy o paglini (sigarette con sopra la cocaina) e registrando con il telefonino i nuovi record di sesso orale dell'amica.
L'amore della vita di Chiara è Nico (Davide Rossi), dj ventenne che arrotonda vendendo sul suo sito porno le sedute di sesso di gruppo che fa con le amiche; Chiara, che vive con la madre sempre assente, e Esmeralda, la sorella visionaria e innocente pensa di avere la grande occasione quando trova i 200 kg di cocaina che lo zio (Alessandro Haber), morto da poco, aveva rubato con due complici.
Non sa però che sulle tracce di quella droga c'é un poliziotto psicopatico e corrotto (Raz Degan),che pronuncia la battuta cult del film: "E' finito il tempo delle mele , put...".
Salvati ha detto di aver potuto fare "Albakiara con il K, solo grazie a Vasco Rossi. L'idea mi è venuta dopo aver intervistato, per capirne i gusti, prima 40 e poi altri 800 ragazzini tra i 13 e i 17 anni. I loro racconti mi hanno sconvolto. Da questo choc è venuta l'intuizione di un film che fosse una provocazione".
Forte nei contenuti, Albakiara è stato vietato ai minori di 14 anni e VASCO ROSSI, che ha appoggiato il progetto, ha concesso non solo un'inedita versione di 5 minuti di Albachiara ma anche altri classici come Rewind e Bollicine.


Fonte della notizia: dgmag.it
Sito web: www.dgmag.it



domenica 19 ottobre 2008

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De André, il film

Il documentario «Effedia - Sulla mia cattiva strada» di Teresa Marchesi

«Un poeta rock, sempre dalla parte dei perdenti»
Il cantautore «svelato» da Vasco, Pivano, Wenders

MILANO — Non aveva camicie bianche né indirizzi in tasca, segreti in banca né voglia di farla franca... Non aveva la faccia tosta, ma un bel volto malinconico, smitizzato da contagiose risate. Quello che Fabrizio De Andrè non aveva era il comune senso della vita, della morte, della morale. Era un poeta, si dirà. Ma lui, da uomo di spirito, negava anche questo. «Benedetto Croce sosteneva che fino a 18 anni tutti scrivono poesie, poi quelli che continuano a farlo o sono poeti o sono cretini. Per non rischiare, preferirei chiamarmi cantautore», spiegava ironico.

«E invece Fabrizio è tra i grandi poeti del rock, anzi per me è un santo», assicura oggi Wim Wenders, che lo colloca nel suo empireo musicale, accanto a Dylan, Morrison, Cohen, Brel. E in Palermo Shooting, il suo nuovo film tra poco nelle sale, inserisce come un manifesto Quello che non ho. Wenders confessa l'emozione De Andrè. E a condividerla con lui Nanda Pivano e Fiorello, Vasco e Zucchero Castellitto e Salvatores. Tutti riuniti in Effedia - Sulla mia cattiva strada, documentario di Teresa Marchesi, il 29 ottobre al Festival del film di Roma, dal 31 ottobre in dvd per la Sony. Un ritratto toccante, una lettera d'amore dedicata a tutti i «missionari di De Andrè del mondo». Marchesi, inviata del Tg3, ha attinto alle tante interviste, molte inedite, realizzate con l'amico Fabrizio, ma ha anche preso a prestito un paio di brani di Vincenzo Mollica e usato materiali d'archivio Rai (servizi di Luzzatto Fegiz) e della Fondazione De Andrè, produttrice del film.

«E' un lavoro che andava fatto, un documento in dvd su Fabrizio non esisteva», spiega Dori Ghezzi, vedova del cantautore genovese, auspicando che Effedia (acronimo della Fondazione) aiuti a far uscire dai nostri confini l'immagine di Fabrizio. Un progetto sinergico con la mostra multimediale su De Andrè che si aprirà a Genova, a Palazzo Ducale, il 30 dicembre per i 10 anni della sua scomparsa, a 59 anni, l'11 gennaio 1999. Celebrazioni che, annuncia sempre Wenders, culmineranno in un grande concerto a New York. Intanto, a svelare un Fabrizio privato e politico, è il film di Marchesi. De Andrè racconta il suo essere da sempre dalla parte dei perdenti: «Già alle medie stavo con i Troiani contro gli Achei». Contro la guerra, la sua feroce stupidità, lui, anarchico schierato, scrive La guerra di Piero, La ballata dell'eroe... Contro l'emarginazione canta ladri e prostitute, veri eredi del regno dei Cieli. A Michele Aiello, «immigrato finito in galera», dedica La ballata del Michè. A Pasquale Cafiero, secondino a Poggioreale, Don Raffaè.

Vasto il capitolo donne. Da Marinella, che grazie a Mina gli dà i proventi per continuare a scrivere canzoni, alla «scandalosa» Boccadirosa, a Chiara di Via del Campo. «Mi ero invaghito di lei, dopo un po' ho scoperto che si chiamava Giuseppe. Non è successo niente, ma ho contribuito al suo desiderio di diventare donna». E poi la Nanda. Alla Pivano chiede di poter trasformare in canzoni alcune poesie di quella Antologia di Spoon River da lei tradotta. Nel '93, al Premio Tenco, Nanda dichiara: «Si dice che Fabrizio sia il Dylan italiano, perché non dire che Dylan è il Fabrizio americano?». Tentato da un Gesù più umano che divino, compone Preghiera in gennaio, giudicata blasfema perché un «Dio di misericordia» accoglie in Paradiso i suicidi, e rilegge i Vangeli apocrifi ne La buona novella, proibito in radio per due anni, sdoganata da Radio vaticana che riconosce sotto il taglio laico l'assoluto rispetto per la rivoluzione di Gesù. Perdono, è il messaggio che De Andrè mette in atto.

Sequestrato con Dori dai banditi sardi, cerca di capirne le ragioni: «L'arrivo di stranieri ricchi in una terra povera ha sconvolto un ordine antico. Il sequestro è un atto ignobile, non lo giustifico intellettualmente ma sentimentalmente sì». Al popolo sardo dedica un album, in copertina un pellerossa. Gente di riserva, vittime di dominazioni. «Colombo non ha scoperto l'America. Gli indiani ci vivevano già. Il 12 ottobre 1492 è la data d'inizio del loro sterminio. Tracce di quella cultura pellerossa si possono trovare tra le minoranze, i nomadi». E su quelle parole scorrono le immagini del campo rom di Ponticelli, barbarie 2008. «Fabrizio aveva anticipato ogni cosa, forse per questo è così in sintonia anche con i giovani di oggi», assicura Marchesi. De Andrè l'abbiamo cantato tutti, lo canteranno ancora. Ci prova Battiato, ma poi si commuove e si interrompe. Ci prova Fiorello, che improvvisa Bocca di rosa. «Doveva essere un bel "cazzaro" — ride —. Te lo immagini a cena con il suo amico Villaggio? Non so cosa avrei dato per esserci».

Giuseppina Manin


Fonte della notizia: corriere.it
Sito web: www.corriere.it



sabato 18 ottobre 2008

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A tu per tu con Vasco

Il rocker di Zocca racconta il suo ultimo tour alle telecamere di MTV
VASCO ROSSI è il Re indiscusso del rock italiano e con il suo ultimo Vasco.08 Live In Concert Tour ha dimostrato di avere ancora tanto da dare alla musica e al suo pubblico che da anni lo segue instancabilmente.

Poco prima della chiusura del tour, le telecamere di MTV Italia lo hanno raggiunto a Torino per tirare un po' le somme di questa sua ultima avventura on the road. Il rocker di Zocca si è detto molto soddisfatto perché, nonostante le difficoltà e i problemi che ogni tour comporta, riesce ancora a sorprendersi del supporto dei suoi fan "che non perdono mai l'entusiasmo e si mostrano convinti fino all'ultimo brano senza distrarsi nemmeno per un secondo... E' stato un tour straordinario" ha ribadito il Blasco.

Il tour si è concluso da poco e adesso VASCO è pronto a godersi un meritato riposo. In attesa delle sorprese che sicuramente preparerà prossimamente, guarda cosa ci ha raccontato...

Guarda la video intervista

Fonte della notizia: mtv.it
Sito web: www.mtv.it



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Albakiara e le altre (ovvero i film dedicati alle cattive ragazze)

La canzone di VASCO la conosciamo tutti. Ma per il film Albakiara scordatevi la ragazzina timida che cammina per strada mangiando una mela coi libri di scuola.
La protagonista di questa pellicola, interpretata dalla bella Laura Gigante, è l’anti-albachiara per eccellenza. Va male a scuola, odia studiare, e non si vergogna di niente.
Per attirare l’attenzione farebbe di tutto, i vestiti li adora ed è innamorata di un Dj che gestisce un sito porno. Se non bastasse la sua passione sono le “serate gangster”: notti a base di festini, droga, corse in macchina e sesso con gli sconosciuti.
Si allunga la lista dei film dedicati alle cattive ragazze.

Fonte della notizia: filmblog.girlpower.it
Sito web: filmblog.girlpower.it


Dal 24 ottobre al cinema.
Con la sceneggiatura di Stefano Salvati e Carlo Lucarelli
Musiche di Gaetano Curreri e Frank Nemola e con le canzoni di VASCO ROSSI
Regia di Stefano Salvati

Trailer ufficiale:


L'inizio del film non censurato:


Sito web: www.albakiarailfilm.it
Canale YouTube: http://it.youtube.com/user/albakiarailfilm



lunedì 13 ottobre 2008

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Risultati sondaggio

TI ASPETTAVI PIU' NOVITA' NELLA SCALETTA DELLA 2° PARTE DEL TOUR VASCO.08 IN CONCERT?
Numero voti totali: 41

Sì, molte - 4 voti (9%)
Sì, qualcuna in più - 17 voti (41%)
No, va bene così - 20 voti (48%)



domenica 12 ottobre 2008

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Calendario 2009

Si trova già presso Mondadori, Feltrinelli, Messaggerie Musicali etc... il nuovo calendario 2009 di VASCO ROSSI.
Le foto sono tratte dal servizio fotografico del nuovo album 2008 (Il mondo che vorrei), dal tour 2007 ed i disegni del dvd vasco@olimpico.07
Qui sotto trovate un'immagine di copertina e retro.
Il costo è di 9,90 euro.



mercoledì 8 ottobre 2008

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vasco@dall'ara.08?

La domanda non è casuale.
Tra le date di Bologna e Torino c'è stata una sostanziale differenza: le telecamere.
A Bologna (io ho visto la data del 19 settembre ma penso sia stato così anche il 20) c'era una cinepresa mobile tra la cerchia e il resto del prato.
Una camera scorrevole, tipo quelle usate da SKY, che si vedono a bordo campo nelle domeniche calcistiche.
Oltre a questa ce ne era una "sospesa" su un cavo d'acciaio che era sostenuta da una parte del palco (alla destra guardandolo frontalmente) e dall'altro da una gru.
Sul prato in fondo poi c'erano delle strutture con casse (cosa comunque solita) e luci stroboscopiche.
A Torino invece solo le riprese sotto al palco come in tutte le date del tour...
Non ci resta che aspettare e vedere se queste supposizioni sono fondate!



domenica 5 ottobre 2008

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Un senso, la cerchia, ce l'ha?

Si accendono le luci.
La gente sfolla.
Finisce la prima delle due date torinesi del VASCO.08 LIVE IN CONCERT.
Siamo in cerchia, come spesso capita per merito (ore di attesa) e non per "aiutini" (stupido? mah).
Siamo fatti così, pensando che una cerchia ce la si deve meritare (discorso per alcuni stupido... per altri meno).
La cerchia è il cuore!
La cerchia dovrebbe essere il luogo della gente più "carica" che aspetta il via del concerto per cantare, pogare, applaudire, fischiare ("...certe notti...") e saltare più del resto dello stadio.
No non c'è discriminazione in questa frase, ma vedo la cerchia come la "curva" di una squadra di calcio, basket etc...
Ecco in questo senso la cerchia di Torino (del 4) è stata, a mio avviso, la peggiore delle date che ho fatto quest'anno.
Perché?
Perché non capisco chi porta la ragazza e, con i gomiti allargati, pretende che la gente intorno stia ferma!
Logico che alla fine, se non si tiene in mente che un litigio può rovinare una giornata, scappi qualche inutile rissa.
Il termine "pogare" usato prima, ovviamente è inteso come gesto d'allegria e non di prepotenza.
Proprio per questo il "piazzarsi" ha poco senso dentro li...
Poi quando vedi un ragazzo (non interessa sapere se avesse torto o ragione) tagliato all'altezza del sopracciglio che perde sangue mentre sul palco c'è VASCO... bhé ti rendi conto (almeno per come son fatto) che, l'amore per VASCO e per un concerto, lascia spazio all'ignoranza...
Fortunatamente non è sempre così e, nella stragrande maggioranza delle volte, la cerchia crea amicizie/conoscenze e un gruppo festoso che da nord a sud ci unisce tutti nel nome di VASCO!



venerdì 3 ottobre 2008

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Nuovo videoclip!

Si può vedere sul sito ufficiale vascorossi.net il nuovo videoclip di VASCO.


Si tratta di E adesso che tocca a me tratto dall'ultimo album Il mondo che vorrei.
Questo il testo della canzone:

E adesso che tocca a me
[vasco rossi, curreri, fornili]

e adesso che sono arrivato
fin qui grazie ai miei sogni
che cosa me ne faccio
della realtà

adesso che non ho
più le mie illusioni
che cosa me ne frega
della verità

adesso che ho capito
come va il mondo
che cosa me ne faccio
della sincerità

e adesso
e adesso

e adesso che non ho
più il mio motorino
che cosa me ne faccio
di una macchina

adesso che non c'è
più topo gigio
che cosa me ne frega
della svizzera

adesso che non c'è
più brava gente
e tutti son più furbi
più furbi di me

e adesso che tocca a me
e adesso che tocca a me
e adesso che tocca a me
e adesso che tocca a me